«E mi no firmo!». Si comincia
Il primo episodio della serie su cosa resta della rivoluzione che portò alla chiusura dei manicomi
Gentile lettrice, caro lettore,
ogni volta che comincio a pubblicare una nuova serie provo un’emozione particolare (e dire che ne ho viste e sentite, in tutti questi anni!). È un misto di preoccupazione e di responsabilità: la preoccupazione di essere sempre all’altezza della qualità dei podcast di Piano P e la responsabilità di raccontare storie, persone e luoghi sufficientemente significativi per te e per quanti ascoltano i nostri lavori. In questo caso, l’una e l’altra sono ancora più grandi, perché la bio-inchiesta di Ludovica Jona ed Elisa Storace parte dalla ricostruzione di una delle vicende più straordinarie e affascinanti della recente storia d’Italia - la chiusura dei manicomi per legge - e dello psichiatra che ne fu l’artefice, Franco Basaglia, per descrivere in che modo, oggi, viene affrontato il disagio mentale, diffuso soprattutto tra i giovani.
Ci abbiamo lavorato per mesi, curando ogni dettaglio, raccogliendo decine di voci e recuperando molti materiali di repertorio, anche inediti. Per questo, ancora più del solito, affido Tutta colpa di Basaglia al tuo ascolto attento, sperando che ti piaccia e che voglia aiutarci a farlo conoscere a tante altre persone. Ce n’è bisogno, perché quello che Ludovica ed Elisa - giornaliste brave, appassionate e coraggiose - raccontano e rivelano riguarda tutti.
Iscriviti alla serie nella tua app preferita o su corriere.it per ricevere gli aggiornamenti sull’uscita di ogni nuovo episodio. E ora qualche dettaglio sulla prima puntata. Grazie.
Carlo Annese, fondatore di Piano P
Camicie di forza, catene, lobotomie. Ancora cinquant’anni fa questi erano i metodi terapeutici ai quali venivano sottoposti i malati psichiatrici. Curarli era considerato impossibile; pensare che la società potesse accettarli, altrettanto. L’unica soluzione era l’internamento, perché non nuocessero e non dessero “pubblico scandalo”. La rivoluzione comincia da un giovane psichiatra veneziano, Franco Basaglia: appena nominato direttore del manicomio di Gorizia, nel novembre del 1961, decide di non firmare la lista dei “matti” da legare ogni giorno. E apre laboratori di falegnameria e altre professioni.
Nel primo episodio, intitolato «E mi no firmo!», Franco Perazza, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Gorizia, e altri testimoni dell’epoca (psichiatri, infermieri e utenti, che ora lavorano, tra l’altro, in un progetto per il recupero dell’archivio storico dell’ex manicomio) raccontano come Basaglia abbia realizzato in meno di dieci anni la trasformazione dell’ospedale psichiatrico in comunità terapeutica, attirando studiosi da tutto il mondo.
Oggi a Gorizia, non ci sono strutture psichiatriche chiuse dove “mettere” i pazienti, ma un Centro di Salute Mentale ben organizzato, aperto 24 ore su 24, e operatori sempre pronti ad assistere le persone a casa, se vanno in crisi. E si scopre che il costo di questa assistenza è, per le casse pubbliche, anche minore, in proporzione, di quello pagato nel Lazio per le residenze psichiatriche private.
Il primo episodio è disponibile in tutte le app per i podcast e su corriere. it.
Hanno collaborato Manuel Iannuzzo per l’editing e Federico Caruso per il montaggio.
L’illustrazione della copertina è di Marta Signori.
A presto!